Da sempre la Bandiera rappresenta un mezzo di comunicazione, utilizzato per esprimere un messaggio come la propria appartenenza ad una comunità , ad un movimento, ad un fenomeno sociale. Anticamente la funzione tipica di questo strumento era la comunicazione sui campi di battaglia degli ordini che un comandante impartiva al suo esercito. A partire dal Medioevo, però, la funzione della bandiera ha subito un’evoluzione, arrivando ad essere oggetto di una vera e propria arte e strumento di spettacolo.

Le occasioni che nel Medioevo e nel Rinascimento si aprivano all”arte della bandiera venivano da Palii e Tornei cavallereschi, da Caroselli e da Giostre che si tenevano tra le mura dei nostri comuni, con largo genuino coinvolgimento popolare: occasioni di spettacolo, ma anche banchi di prova per gare di campanile, momenti di virtuale scontro, tra comuni, città , porte, rioni, contrade, chiamate a misurarsi cavallerescamente in gentili tenzoni.
E, se le gare avevano il loro momento culminante e decisivo nei tornei cavallereschi, certamente non minore importanza avevano i cortei dove i rappresentanti delle rispettive fazioni sfilavano portando lo stendardo, il simbolo di identificazione della città, della contrada o del rione; ed ogni fazione con i suoi bravi giocolieri: sbandieratori, dal costume e dalle bandiere dei colori della propria comunità rappresentata, ai quali era demandato il compito di dare spettacolo e di dimostrare con i propri virtuosismi, con le eleganti evoluzioni, i rapidi movimenti, le elaborate coreografie, il volteggiar delle bandiere, lo sfavillio dei colori, il rullo dei tamburi, lo squillo delle trombe, la capacità  e la bravura dell’intera comunità , misurata con il metro degli applausi, delle invocazioni, insomma dell’entusiasmo popolare.

Anche Cori deve la nascita degli Sbandieratori al suo Carosello Storico dei Rioni , nato nel 1937 come rievocazione mistico-scenografica della solenne processione al santuario della Madonna del Soccorso, alla quale prendeva parte tutta la popolazione e la Magistratura Civica, in ottemperanza al voto deliberato nel 1530 di recarsi in corteo per manifestare fede e riconoscenza alla Vergine da parte della città scampata ad una pestilenza Priore e Priora nella sfilata storica.

La manifestazione si inizia con un corteo in pompa magna che accompagna l”offerta votiva e si conclude con la corsa all”anello, che ha a protagonista le tre Porte, i tre quartieri che suddividono la città : Porta Signina, Porta Ninfina e Porta Romana, ognuna con i propri rappresentanti, il Priore con la Priora della Porta, i capitani generali, gli armigeri, i paggi, i valletti, le dame, i musici, e gli Sbandieratori che sfilano insieme ai rappresentanti della comunità , la Magistratura Civica.

La gara tra le porte si ha con la corsa all’anello, i cavalieri partono in corsa impugnando un pugnale alla conquista degli anelli che sono sospesi al centro della pista, la Porta che nelle varie corse avrà  conquistato il maggior numero di anelli si aggiudica il Palio. Come è facile immaginare, il Carosello Storico suscitando un largo coinvolgimento popolare, anima un acceso spirito di parte; ma come ogni gara di campanile, termina nell’entusiasmo generale e in una autentica festa popolare accomunando indistintamente vincitori e vinti.